Conferenza Alte Valli

Conferenza Alte Valli

Presentazione

Il percorso di costituzione della Conferenza Alte Valli

Gli strutture intercomunali del Pinerolese, della Val Sangone e della Valle Susa, del Grand Briançonnais e della Maurienne costituiscono la Conferenza Alte Valli, un’associazione transfrontaliera tra enti pubblici che hanno avviato da tempo un percorso di collaborazione utilizzando già dall'inizio degli anni '90 gli strumenti messi a disposizione dalla prima programmazione INTERREG.

Questo vasto territorio delle Alte Valli è forte di una storia comune legata agli Escartons, alla lingua occitana e allo storico dominio francese delle Valli. L'omogeneità geografica e geologica del massiccio alpino delle Alpi Cozie ha inoltre determinato un’affinità tra le risorse paesaggistiche ed ambientali; la realtà socio-economica dei territori è inoltre del tutto simile: su entrambi i versanti dell’arco alpino, si basa su una rilevante vocazione turistica invernale per quanto riguarda la parte alta delle Valli ed una buona presenza di attività industriali, imprenditoriali e artigianali nel fondo valle.

Le collettività locali italiane e francesi hanno fin dall'inizio considerato importante avviare una fase di confronto e di comune progettualità basata sulla cooperazione fra regioni direttamente confinanti al fine di ridurre le "distanze" dovute ai confini nazionali, con la programmazione INTERREG I. La cooperazione è poi proseguita nel tempo, anche grazie ai nuovi strumenti di cooperazione internazionale: INTERREG II e III.

Nell'avviare la nuova fase di programmazione INTERREG III, gli enti locali hanno deciso di dotarsi di un'organizzazione più articolata per cogliere al meglio le opportunità presenti nel nuovo documento di programmazione: con il Protocollo di Cooperazione siglato ad Oulx in data 14 dicembre 2000, è nata la "Conferenza delle Alte Valli", strumento volontaristico che riunisce in un’unica assemblea i referenti politici e tecnici dei territori transfrontalieri.

Sulla base delle criticità riscontrate, dei risultati raggiunti e delle potenzialità legate alla programmazione europea successiva, gli enti locali aderenti alla Conferenza hanno deciso di rinnovare gli impegni di cooperazione attraverso la sottoscrizione, avvenuta a Briançon il 9 maggio 2005, di un nuovo protocollo per rafforzare la cooperazione.

La costituzione dell'Associazione della Conferenza Alte Valli

Per dare un carattere operativo alla cooperazione transfrontaliera, le collettività aderenti alla Conferenza il 4 settembre 2007 si sono costituite in associazione, denominata "Associazione della Conferenza delle Alte Valli" - C.H.A.V.

La C.H.A.V. ha sede legale in Oulx, Via Monginevro, 35, sede operativa in Briançon, 1, Rue Aspirant Jan e domicilio fiscale in Perosa Argentina, Via Roma, 22.

Gli organismi della C.H.A.V.

Consiglio generale, è costituito dagli amministratori designati dagli associati in ragione di un membro effettivo e un membro supplente per ogni collettività aderente.

Consiglio direttivo, viene nominato dal consiglio generale ed è costituito da sei membri (un presidente, un vicepresidente e quattro membri).

Gruppo tecnico, che garantisce l’organizzazione operativa ed è composto dai tecnici degli enti italiani e francesi.

 Il territorio di riferimento

L'area della Conferenza Alte Valli comprende nel versante francese le Communautés de Communes du Briançonnais, du Pays des Ecrins, du Guillestrois, du Queyras (nel Département des Hautes-Alpes) ed il Syndicat du Pays de Maurienne (nel Département de Savoie); nel versante italiano, tutto il territorio delle Valli Pinerolesi, Susa e Sangone (nella Provincia di Torino).

È un'area che si estende per circa 640 mila ettari, dei quali 410 mila appartengono alla Francia e 230 mila all'Italia, un’area di poco inferiore all’intero territorio della Provincia di Torino.

Il territorio di riferimento

Il territorio della Conferenza delle Alte Valli si situa nel cuore dell'arco alpino occidentale, un'area quasi completamente montana, che risente sia dell'influenza dell'Europa settentrionale sia dell'influenza mediterranea. Il territorio in questione si raggiunge in circa un'ora da grandi città come Torino e Grenoble e in circa due ore dal mare (Riviera Ligure e Costa Azzurra). La maggior parte della popolazione si concentra nel Pinerolese e nella Bassa Val Susa per la parte italiana e nel Briançonnais per la parte francese, con un notevole squilibrio tra i due versanti della frontiera, con 175.000 abitanti nel versante italiano e 75.000 nel versante francese, per un totale di 250.000 abitanti, distribuiti in 175 comuni.

 Quest’ampia zona presenta al suo interno una serie di caratteristiche che permettono di individuare in modo piuttosto tre ambiti significativi che possono così essere definiti:

  • Fondovalle: si tratta di ambiti prossimi alla pianura Padana in alcuni casi, strettamente legati alla metropoli torinese della quale costituiscono una periurbanizzazione; sono stati direttamente condizionati dal processo di deindustrializzazione ed hanno assistito, per contro, all'aumento dei servizi, delle attività commerciali e della P.M.I. (basse valli di Susa, Chisone, Pellice, Sangone ed area pedemontana del Pinerolese); è il territorio che presenta meno problemi a livello occupazionale e socio-economico, ma evidenzia alcune criticità ambientali (inquinamento atmosferico, acustico…)
  • Montagna degli sport invernali: sono ambiti caratterizzati da una presenza piuttosto massiccia di turismo invernale (Briançonnais, Pays des Ecrins, Haute Maurienne-Vanoise, Alta Valle Susa, Alta Val Chisone, e parzialmente la Val Germanasca con Prali);
  • Montagna rurale: sono zone caratterizzate da una tenuta della ruralità e dalla valorizzazione naturalistica con conseguente presenza della tipica polifattorialità (agriturismo, turismo naturalistico, turismo dolce). Altre zone invece presentano maggiore marginalità per la scarsa incidenza dello sviluppo turistico, scarsa opportunità lavorativa, abbandono dei territori da parte dei giovani e conseguente invecchiamento della popolazione residente.

Metodologia di lavoro e linee strategiche

La Conferenza Alte Valli, per le esperienze acquisite, promuove il territorio e programma il proprio sviluppo in un'ottica di progettazione integrata, con i seguenti vantaggi:

  • la governance locale dei processi di sviluppo sostenibile;
  • una maggiore democraticità nella scelta dei progetti (progettazione partecipata, processo bottom-up, individuazione dei progetti operata dai territori);
  • la creazione di sistemi economici integrati capaci di produrre valori aggiunti territoriali: sistemi turistici transfrontalieri, filiere agricole e forestali, miglior utilizzo delle risorse (acqua, ecc...);
  • la definizione di politiche ed interventi di coesione territoriale transfrontaliera.

La programmazione - progettazione territoriale integrata soddisfa inoltre le seguenti necessità:

  • individuare ambiti territoriali di cooperazione di dimensioni significative e coerenti sotto gli aspetti geografico, socioeconomico, amministrativo;
  • realizzare politiche di sviluppo tese alla valorizzazione delle risorse locali ed in grado di stimolare sinergie e relazioni con altri territori e con altri enti ed istituzioni, sia di livello inferiore che superiore (Comuni, Province, Départements, Regioni), deputati alla programmazione territoriale.

Ambiti strategici di potenziale intervento

1 . TERRITORIO

  • azioni di sostegno all'animazione territoriale necessaria a favorire l’integrazione territoriale e la gestione dei progetti territoriali integrati;
  • azioni volte a sostenere la costituzione di una struttura giuridica transfrontaliera deputata alla governance ed alla gestione della progettazione territoriale;
  • prevenzione dei rischi naturali e antropici;
  • manutenzione ambientale e paesaggistica;
  • valorizzazione delle risorse umane, produttive ed energetiche;
  • marketing territoriale per attrarre risorse finanziarie, organizzative ed umane;
  • conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, sia materiale che immateriale;
  • conservazione e valorizzazione del patrimonio ambientale e sostegno alle attività dei parchi naturali;
  • riaffermazione dell'identità della montagna sia a livello nazionale che europeo.

2 . INNOVAZIONE - COMUNICAZIONE

  • estensione ai territori marginali delle reti e dei servizi telematici e telefonici - radiotelevisivi - banda larga - contrastando e riducendo il digital divide e favorendo attività di telestudio e telelavoro, il controllo del territorio e la diffusione di servizi primari alla popolazione);
  • sostegno a nuove forme di istruzione e formazione a distanza (accrescere i servizi formativi ed evitare lo spopolamento);
  • sostegno a sistemi di trasporto pubblico delle persone per ridurre l'emarginazione e facilitarne la mobilità;
  • creazione di reti transfrontaliere.

 3 . ECONOMIA - LAVORO

  • sostegno all'economia montana integrata (agricoltura, artigianato e turismo) anche mediante la valorizzazione qualitativa e commerciale dei prodotti;
  • riconoscimento della funzione sociale dell'agricoltura nel mantenimento e nella manutenzione del territorio e del paesaggio, azioni che contribuiscono anche a mantenere e migliorare l'attrattiva turistica;
  • sostegno alla diversificazione delle attività;
  • sostegno alla pluriattività o multisettorialità e multistagionalità;
  • sviluppo della gestione razionale e strategica delle zone di attività produttive e commerciali;
  • creazione di sistemi produttivi integrati e reti di piccole e medie imprese;
  • sostegno alla qualità e all'innovazione sia di prodotto che di processo delle imprese locali;
  • sviluppo della cooperazione tra le imprese;
  • sostegno all'attività di ricerca in nuovi settori tecnologici;
  • agevolazione ad investimenti strutturali (fabbricati ed impianti fissi) nel settore dell'artigianato e della piccola industria nelle aree marginali, che per la loro collocazione in ambienti privi di mercato non hanno alcun valore immobiliare.
  • In riferimento al turismo:
  • valorizzazione delle specificità ambientali e culturali, in particolare quelle che presentano vantaggi competitivi rilevanti;
  • costruzione di sistemi turistici locali a valenza transfrontaliera;
  • sostegno alla realizzazione di strutture per il turismo e per l’accesso alla cultura (centri di accoglienza e di animazione, sale per conferenze) a servizio dei turisti e della popolazione locale;
  • qualificazione e diversificazione dell'offerta.

 4 . SERVIZI ALLA POPOLAZIONE

  • istruzione - formazione: sostegno all'istruzione nelle aree marginali, anche con sistemi innovativi di formazione/istruzione a distanza;
  • implementazione di servizi primari ed accessori per l’infanzia e i minori, con l’obiettivo di favorire l’insediamento di giovani famiglie in aree a bassa urbanizzazione;
  • sostegno dei servizi alle fasce deboli (anziani, diversamente abili);
  • facilitare la fruizione del territorio montano da parte delle persone diversamente abili;
  • valorizzazione del ruolo delle aziende che erogano servizi alla popolazione;
  • sostegno alle offerte formative diffuse sull'area transfrontaliera;
  • sostegno alla cooperazione transfrontaliera nel mercato del lavoro e nelle politiche attive del lavoro;
  • sviluppo del principio delle pari opportunità attraverso scambi di conoscenze e buone prassi tra enti, soggetti pubblici e privati.

 5 . INFRASTRUTTURE

  • valorizzazione della rete di sentieri e strade di collegamento transfrontalieri;
  • sostegno alla costruzione di reti per la diffusione delle comunicazioni telefoniche e telematiche nelle aree montane.