Anfiteatro morenico del Galambra
Il sito è facilmente accessibile dalle Grange della Valle in 30’ di cammino.
Rifugio Levi Molinari
Non si escludono locali fenomeni di instabilità di blocchi rocciosi degli argini morenici, in particolare in quelli sottoposti ad erosione spondale da parte dei corsi d’acqua che scorrono all’interno dell’anfiteatro.
Ubicato poco al di sopra della soglia glaciale che termina con il dosso montonato di Grange della Valle, l’anfiteatro morenico del T.Galambra testimonia la posizione, in diversi stadi, della lingua glaciale del ghiacciaio omonimo. Pulsazioni differenti, seguite dal ritiro della lingua glaciale, hanno determinato la formazione alla fronte del ghiacciaio di più argini morenici terminali, la cui disposizione arcuata compone l’anfiteatro morenico in oggetto. Un volta scomparso il ghiacciaio, tali forme di accumulo (costituite da depositi fortemente eterometrici, clasti e blocchi subarrotondati di varia natura, non cementati) sono state soggette all’energia dei processi erosivi che hanno arrotondato il profilo dei cordoni morenici, abbassandone l’altezza relativa e riducendo l’acclività dei fianchi. Gli affioramenti in cui i depositi glaciali sono ben visibili sono poco numerosi. Si ritrovano preferenzialmente lungo le sponde in erosione di alcuni dei numerosi corsi d’acqua ad andamento fortemente irregolare presenti all’interno dell’anfiteatro morenico,
Nonostante l’elevato grado di rimodellamento delle forme e la notevole copertura vegetale che maschera gli argini morenici, è possibile valutare la morfologia complessa dell’anfiteatro, che l’osservatore può cogliere percorrendo i sentieri che si snodano all’interno delle varie cerchie.
Una panoramica d’insieme del geosito in oggetto la si può invece cogliere risalendo la valle del T. Galambra, oppure risalendo il versante sinistro della valle lungo il sentiero che porta al Passo Clopaca fino ad una quota di circa 2200 m s.l.m.. Da quest’ultimo punto è possibile distinguere le varie cerchie che formano l’anfiteatro, le pareti verticali che fiancheggiano tale forma complessa, i conoidi detritici attivi che scaricano materiale sul fondovalle dai versanti laterali e i conoidi valanghivi alla testata del bacino.